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Dalla scuola degli Eleati fino al primo computer a transistor
L’Aglianico è uno dei vitigni più antichi con una delle origini più incerte. Una prima ipotesi è che sia giunto dalla Grecia in Italia nel VII-VI secolo a.C.; fu, infatti, ritrovato in Basilicata un Torchio Romano per fare il vino ascrivibile a questo periodo. Studi ampelografici molto più moderni concordano, invece, con un’origine etrusca, ritenendo che il vitigno facesse parte della famiglia delle Aminee. In tempi più recenti torna l’ipotesi di origine greca. Si ipotizza infatti che i vitigni Aminee siano stati introdotti in Italia dai Greci intorno all'VIII secolo a.C.. Per alcuni il nome deriverebbe da una evoluzione nel tempo del nome Ellenico. Per altri da una associazione con la città di Elea sulla costa tirrenica della Campania. Per altri ancora può derivare da una storpiatura del nome Ellenico durante la dominazione Aragonese del XV secolo che significherebbe "vino della pianura". La denominazione comune del nome Aglianico inizia ad essere utilizzata dal '500.
Vigilia di Natale in Famiglia al SUD. Tutto il giorno passato a leggere. Un relax piacevole che allontana tutto ma tiene vigile l'attesa. Dopo una splendida e ricca Lasagna alla Cosentina accompagnata da un Magliocco di buon corpo scoprite che il secondo piatto è un Filetto alla Wellington di strepitosa fattura. Dovete salire d'importanza e complessità del vino. Scendete in cantina e individuate due bottiglie di Aglianico di 17 anni. Si abbina perfettamente al vostro speciale filetto e rende la conversazione natalizia con i vostri parenti ed amici un momento di inaspettata leggerezza.
Tutta la Campania, la Basilicata (in particolare nel Vulture) e in Puglia del Nord (nella provincia di Foggia). Si trova anche, con tendenza a crescere, in regioni limitrofe come il Molise e marginalmente nel Lazio. Da poco è stato introdotto in California ed Australia per l'attitudine a svilupparsi bene in climi soleggiati.