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Note storiche Territorio

Amarone della Valpolicella DOC "Campo Leon" Latium

  • Regione: Veneto
  • Tipologia: Vino Rosso Fermo
  • Gradazione: 15,5/16,5%
  • Vitigno: 70% Corvina/Corvinone, 20% Rondinella, 10% Croatina/Oseleta.
  • Luogo di Produzione, Affinamento, Temp. di servizio: Mezzane di Sotto e Valle d'Illasi su terreni calcareo/argillosi. Affinamento in botti da 220 fino a 500 lt di quercia Francese e Nord Americana, per 30 mesi circa e 8 - 10 mesi in bottiglia. Temp. di Servizio 18 - 20 gradi.
  • Unicità: La setosa morbidezza di straordinaria ed equilibrata eleganza.
€ 38,90
Tasse incluse
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Note storiche

       Un grande
       "amaro"

E' tra i grandi vini italiani ed ha storia antichissima anche se l'attuale nome nasce nel 1936. Prima di questa data poteva considerarsi un Recioto Secco o Amaro derivante dal grande vino dolce Recioto della Valpolicella. Nel 1936 presso la Cantina Sociale Valpolicella, allora ad Albizzano della Valpolicalla presso la Villa Mosconi,  il capocantina Adelino Lucchese dopo il fortuito ritrovamento di una botte abbandonata di Recioto ed assaggiandolo aspettandone un Recioto Secco o Amaro disse : "Questo non è un Amaro ma un Amarone! ", inventando così il nome ad uno dei più grandi vini del Mondo. Il vino all'inizio fu instabile e solo dal 1942 vediamo le prime etichette che porteranno ad una commercializzazione con questo nome solo nel 1953 da parte de della cantina Bolla. Il segreto di tale vino si basa sul processo di produzione. Si parte da una scelta selezionatissima delle uve di Valpolicella, si fanno appassire su graticci in ambiente ventilato per circa 120 giorni poi, con l'alta concentrazione di zuccheri ed alcol dati dall'appassimento, si vinifica con una fermentazione prolungata che porta prima al vino dolce Recioto mediante un blocco delle fermentazione attraverso l'utilizzo della temperatura. Se la fermentazione si lascia continuare a bassa temperatura fino a 30/40 gg. gli zuccheri contenuti nel Recioto si trasformano quasi tutti in alcol ritornando così ad un vino secco ed assumendo il nome di Amarone.  Se questo miracolo dell'enologia è conosciuto da meno di un secolo i cenni antichi di un simile vino, già con riferimento al nome Amarone, sono molti. Già Catullo parla di "calices amariores", nel Carme 27 (nel 49 AC), Cassiodoro parla di di Aciniatico della Valpolicella alla mensa di Teodorico che, secondo studiosi del 900, sembra essere tra gli altri, un "recchioto amaro". Ci sono inoltre riferimenti al Reticum romano e preromano, e una serie ampia di edittiti, transazioni e riconoscimenti di vini scuri nella Valpolicella che sembrano fare riferimento all'Amarone fino alla consacrazione moderna a partire dal 1936.

Storie native

Con i Tournedos alla Rossini

Siete di passaggio in un ristorante della vecchia tradizione a Parma. Il Patron vi propone un desueto, quanto straordinario, Tournedos alla Rossini: pane scuro su cui è adagiato il tournedos di vitello cotto al sangue, sormontato da foie grasse e tartufo nero, il tutto ricoperto da liquore di madera invecchiato e flambato. Il piatto è magnifico ma siete in Emilia e i vini locali, piacevoli ma scarsamente strutturati, non sarebbero adatti. Optate per un Amarone molto affinato. Godendovi l'armonia dell'abbinamento, avrete la certezza che anche Rossini avrebbe approvato la vostra scelta.

Il Territorio

Mezzane e Valle d'Illasi.

L'Amarone della Valpolicella doc Campo Leon Latium deriva dalle zone di Tregnago, Illasi e Mezzane.

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