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Chianti Colli Senesi DOCG Tollena
- Regione: Toscana
- Tipologia: Vino Rosso Fermo
- Gradazione: 13/13,5%
- Vitigno: Sangiovese 90% Canaiolo 5% Colorino 5%
- Luogo di Produzione, Affinamento, Temp. di servizio: Prodotto nel Comune di San Giminiano (Siena). Maturato 7/8 mesi in Acciaio Inox e 3 Mesi in Bottiglia. Temp. Servizio 16/18 gradi.
- Unicità: Uno dei vini più famosi nel Mondo a rappresentanza dell'eccellenza produttiva italiana e Toscana.
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Vita morte
e miracoli
del Chianti
La storia del Chianti è antichissima e del tutto Toscana. Già il nome si perde nei secoli: sembra derivare da Clangor, dal latino rumore, a ricordare il frastuono delle battute di caccia nelle foreste delle zone di produzione, oppure Clante cognome etrusco diffuso nelle zone di produzione o acqua molto presente nei fiumi cui è ricca la zona come aiuto nella crescita della vite. Le zone di produzione hanno avuto inizio in periodo etrusco/romano e si sono diffuse lentamente ma in modo costante. La prima testimonianza ufficiale si ha nel '300 con la costituzione della Lega del Chianti atta alla regolazione dei rapporti amministrativi con i produttori di un vino rosso a base di Sangiovese il cui emblema è un Gallo Nero (oggi presente nel Consorzio del Chianti Classico diverso dal Consorzio del Chianti). Nel 1398 c'è il Primo atto notarile dove appare il nome Chianti. Già nel '600 le esportazioni in Europa e soprattutto in Inghilterra erano fiorenti. Nel 1726 il Granduca Cosimo De' Medici emana un Bando per la Suddivisione del Territorio Produttivo (una sorta di anticipazione delle DOC moderne) e di una Struttura di Controllo della Produzione (una anticipazione dei moderni Consorzi) nei quali il Chianti rappresenta stabilmente specifiche zone Toscane. Successivamente Ferdinando III di Toscana suddivide il Granducato in Province e assegna a quella del Chianti le zone di Radda, Gaiole, Castellina e Greve. Dal 1932 in poi le zone di produzione si estendono fino alla situazione attuale con l' aggiunta di delle aree dei Colli Fiorentini, Colline Pisane, Colli Senesi, Montespertoli e Rufina. Oggi il Chianti Classico ha regole disciplinari più strette e tradizionali. Il Chianti fino al '700 è stato prodotto solo con uve Sangiovese. Con l' 800 si inizia a definire il Chianti come uvaggio di Sangiovese ed altri vitigni locali a bacca rossa e bacca bianca. Nel 1840 il Conte Bettino Ricasoli espone la formula per lui ideale per fare esprimere la migliore qualità e bevibilità del Chianti: "70% Sangioveto, 15% Canaiolo, 15% Malvasia". Si era poi aggiunto il Trebbiano e l' utilizzo del cd. governo all'uso toscano e cioè il taglio (miscelazione di vini vinificati separatamente) seppur sempre in misura limitata. Oggi i Chianti moderni continuano ad avere un percentuale elevata di Sangiovese con l'aggiunta di vitigni locali soprattutto a bacca rossa, in alcuni casi anche vitigni internazionali quali cabernet e merlot (probabilmente a seguito della nascita dei grandi vini di Bolgheri basati solo su vitigni internazionali) e si è tornati a produrre Chianti con Sangiovese in purezza. Il Chianti tradizionale comunque ha una elevata percentuale di sangiovese e poi vitigni locali preferibilmente a bacca rossa.
Con la tagliata al sangue... a Miami
Siete a Miami per una notte, prima del vostro ritorno in Italia, dopo un soggiorno alle Isole Bahamas. Alloggiate al Hotel Delano e decidete di cenare nell'etereo ristornate dell'albergo. A cena, dopo una settimana di solo pesce, optate per una semplice tagliata al sangue con patate ed una piccola mouse ai frutti di bosco fortunatamente non troppo dolce. Il piatto è squisito e, stufi dei vini internazionali, trovate nella lista un Chianti Classico Riserva che si sposa perfettamente con il vostro piatto. Con gentile ma toscana fermezza vi trasporta con l'anima subito in Italia.
San Giminiano "dalle 100 torri"
L'area dei colli senesi a ridosso del Comune di San Giminiano.
