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Il prosecco, il Bellini e i tramezzini ai gamberi preferiti di Hamingway e Welles
È un vino oggi tra i più noti in Italia che lo ha visto raggiungere il primato di essere quello italiano più esportato nel Mondo. Si basa sostanzialmente sul vitigno Glera che ha origini antichissime sicuramente riscontrabili nel periodo romano tanto che, alcuni, lo ricollegano al famoso Vino Pucino ottenuto anticamente in quella che è oggi la moderna Istria ed apprezzato per le sue doti medicinali da Livia moglie dell'Imperatore Augusto. È nel '500 che per la prima volta viene riportato il nome di Prosecco. Da lì in poi la produzione in zona Istriana inizia a diminuire drasticamente mentre si estende ed aumenta sempre più nell'area Trevigiana e dei Colli Euganei ove prende anche il nome di "Serprina", estendendosi poi fino all'Oltrepò Pavese e al Piemonte. Le zone di maggiore produzione sono divenute e rimaste quelle Venete focalizzate nelle colline Trevigiane, Valdobbiadene ed Asolo. Tra l' 800, tutto il '900 e fino ad oggi, soprattutto con il successo della versione spumantizzata con metodo Martinotti/Charmat, il Prosecco raggiunge la grande notorietà e diffusione che ha guadagnato negli ultimi anni. Dal secondo dopoguerra, si è dato corso ad un lungo programma di tutela del nome del vino riportando il nome Prosecco come il nome del vino prodotto in antichità a Prosecco ed il vitigno che è sostanzialmente il Glera. Successivamente si è giunti, nel 2009 a definire le DOCG e le DOC che ne definiscono e tutelano la produzione. Quindi, oggi quando si parla di Prosecco, si intende: il Prosecco DOCG, detto anche Superiore, il Prosecco DOC (prodotto in Friuli Venezia Giulia ed in 5 Province del Veneto) e poi i vini IGT a base di vitigno Glera che non possono denominarsi Prosecco.
A metà luglio siete a Londra per una giornata di lavoro organizzata da un vostro cliente all'Hotel Duke's. Verso le 19, finiti gli incontri della giornata, decidete di concedervi un aperitivo per rinfrancarvi dalla tensione delle trattative cui avete partecipato. Al Bar dell' Hotel trovate un grande professionista che, sentendo che siete italiano, vi suggerisce un super classico: il Bellini. E' un cocktail italiano di fama mondiale inventato da Giuseppe Cipriani all'Harry's Bar di Venezia nel 1948 in occasione di una Mostra sul pittore veneziano Giovanni Bellini per via del colore rosato che Cipriani riscontrava in un telo di un santo dipinto dal grande pittore. Questo cocktail è divenuto tra i preferiti di grandi personaggi quali H. Hemingway, O. Wells, G. Agnelli. È un cocktail particolare, stagionale e necessariamente preparato con componenti di alta qualità. In particolare al Duke's riprendono la ricetta originale basata su 10 cl. di Prosecco Superiore (possibilmente di Valdobbiadene o di Asolo) di alta qualità e 5 cl. di polpa di pesca bianca (possibilmente veronese) non frullata ma schiacciata e mescolata lentamente al Prosecco. Assaporate il fantastico cocktail e in quel momento vi sentite nella parte migliore della vostra bella Italia e vi rendete conto quanto, seppur in via affettuosamente confidenziale, sia inappropriato chiamare il Prosecco solo "Prosecchino".
Soprattutto nel trevigiano con le DOCG Valdobbiadene e Conegliano e Colli Asolani. A Valdobbiadene è degna di menzione la rinomata zona di produzione di Cartizze. Poi La DOC con le province di Vicenza, Treviso, Padova, Belluno, Venezia, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste. Infine tutti i vini IGT a base Glera presenti in molte zone d'Italia.